30 settembre 2009

Le memorie di Adriano


Ne ha fatta strada "Ascenzietto", il figlio del custode dei Parioli. Adriano Panatta è il simbolo del tennis italiano, il più forte giocatore tricolore di tutti i tempi, capace di trionfare tanto al Roland Garros quanto in Coppa Davis. L'ex tennista, passato anche in politica racconta aneddoti e curiosità della sua storia con la racchetta in un'autobiografia dal titolo ironico e puntuale come le sue temibili volée alte di rovescio, appunto: "Più diritti che rovesci". L'epopea dell'Adriano nazionale viene raccontata anche ne "La maglietta rossa", un documentario di Mimmo Calopresti, che verrà presentato al Festival Internazionale del Film di Roma il 22 ottobre.

Sinossi
Panatta racconta che per la finale di Coppa Davis tra Italia e Cile, nel 1976, Adriano Panatta indossò una maglietta rossa, e convinse il suo compagno Paolo Bertolucci a fare altrettanto. Nel Cile del generale Pinochet il gesto aveva un suo significato. Più provocatorio che politico, forse. Il regista Mimmo Calopresti torna al documentario, filmando lo stesso Panatta mentre racconta i due mesi che precedettero la sua consacrazione nell'Olimpo del tennis mondiale e l'incontro giocato con la maglietta rossa, ripreso in Super8 dagli italiani presenti. Le parole del tennista e le immagini di repertorio sulle manifestazioni e i dibattiti che in quel periodo affollarono la radio, la tv, e i giornali ricostruiscono il clima culturale e politico di quell'Italia che mise in discussione la retorica nazionalista e qualunquista dello sport.

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