27 settembre 2009

Per la guerra perpetua


E se scoppiasse un altro conflitto bellico nel Golfo Persico? Pare che i riservisti israeliani siano stati precettati. Le simulazioni si susseguono. Negli ambienti militari l'opzione militare nei confronti di Teheran non è stata mai un mistero. Ovviamente gli ayatollah farebbero da paravento e l'approvvigionamento nucleare rappresenterebbe un usbergo ideologico, anche in tempi in cui la teoria della guerra preventiva non gode di tantissima credibilità.

Intanto su Internet si possono facilmente trovare piani d'azione e strategie d'attacco nel breve termine. Quello che è certo è che l’Iran eroga 80 miliardi di metri cubi di gas all’anno sul mercato mondiale, il 3% del totale delle esportazioni mondiali di gas, ed è considerato il sesto Paese fonte di gas al mondo. Si trova in una zona nevralgica a livello geopolitico, in un istmo da dove passa il 25% delle esportazioni petrolifere, in una zona costellata di basi americani, dunque soggetta alle sfere d'influenza statunitensi. Il linguaggio della diplomazia, l'ipotesi di sanzioni, i fantasmi di Ahmadinejad. Film già visti, il blitz sembra pronto. Prepariamoci a nuove ondate di civili trucidati, in nome di retoriche consolatorie e unidirezionali da azionare.

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