22 settembre 2009
Riflessi di Trenitalia (sul resto dell'Italia)
dal Blog di Oliviero Beha
Si chiama “Riflessi” il mensile patinato di Trenitalia. Suggerisco loro per il prossimo numero un tema squisitamente ferroviario e ferroviariamente squisito. Oggi un biglietto per un Eurostar da Roma a Napoli costa 45 euro (quarantacinque) in prima classe e 32 (trentadue) in seconda. Ci mette un’ora e trequarti perché è di penultima generazione, quindi scade un po’ in confronto all’Alta Velocità del “Freccia rossa”. Nel frattempo tutto il resto della rete ferroviaria lascia eufemisticamente a desiderare (cfr. il pendolariato dolente e gli intercity sporchi e antidiluviani). Per 45 euro (la seconda classe era strapiena come un carro bestiame) non hai né un giornale né una bibita, se non a pagamento. Nella toilette mancava l’acqua. Periodicamente Trenitalia si scusa un po’ dappertutto per il servizio di pulizia indecente, causa scioperi, contrattazioni in corso ecc.
Ebbene: 45 euro è un’enormità di fronte alla “generazione 1000 euro” spesso senz’arte né parte, alla crisi che deve ancora mordere i più deboli, e anche i 32 minimi sono sproporzionati e hanno “riflessi” su tutto il resto, a partire dal fatto che quindi si utilizzano oltremisura le automobili. Specie per un viaggiatore al plurale, costano meno malgrado tutto. Con il traffico, gli incidenti e i morti su strade e autostrade che sappiamo. Qualcuno sta ragionando sul fatto che la mobilità non è soltanto un prodotto ma anche un servizio? E la risposta sarebbe questa? Con i riflessi che vediamo nel resto, con le conseguenze che tutto ciò porta nella vita di un Paese? Non mi direte che le cose miglioreranno in questo senso con l’Alta Velocità, i treni fantascientifici rosso-ferrari di Montezemolo, Della Valle e c., nevvero? Magari questi imprenditori lungimiranti ci diranno che sono i migliori treni da 150 a questa parte: o no?
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