30 novembre 2011

La 'ndrangheta sotto la Madunina

Finisce il periodo dell'adolescenza (semmai vi fosse mai stato realmente, considerando i vari Epaminonda, Vallanzasca, passando per Francis Turatello) per la Lombardia. Manette ai polsi nei confronti del vicepresidente del Consiglio Regionale beccato con le mani nella marmellata. E' di queste ore anche la notizia di una retata tra Lombardia e Calabria che interessa la zona grigia, dove pullulano le contiguità e le connivenze tra 'ndrangheta e pezzi di Stato. Lo choc è fuori luogo, anche se non si è addetti ai lavori. E pensare che c'è ancora chi pensa che la 'ndrangheta sia un affare tutto calabrese.

P.s. Dal primo dicembre sarà online su Corriere.it una videoinchiesta in otto puntate realizzata dal giornalista Ruben H.Oliva sulla 'Ndrangheta in Lombardia: un viaggio che da Milano passa attraverso la provincia lombarda con immagini inedite, testimonianze, interviste. Uno spaccato drammatico su una realtà cosi vicina e inquietante che sembra quasi impossibile da immaginare al Nord. Tra paure e omertà simili solo a quelle incontrate in Calabria. Perchè come dice Vincenzo Macrì, ex procuratore nazionale Antimafia e attuale prefetto di Ancona, «la guerra alla mafia si vince o si perde a Milano». E anche le ultime notizie di cronaca sembrano dargli pienamente ragione.



18 novembre 2011

Golpe e governo delle élites

Da più parti si sente parlare di golpe dell'Haute finance internazionale nei confronti dell'Italia. E' condivisibile il discorso sull'alterazione della Costituzione formale e si può parlare a tutti gli effetti di Governo del Presidente, piuttosto che di larghe intese, Grosse Koalition o Governissimo (meglio escludere l'espressione enfatica Colpo di stato e lasciarla a chi ha avallato le peggiori nefandezze del quindicennio in nome del servilismo politico). Senza tralasciare il particolare il capo dello Stato Giorgio Napolitano è stato spesso accusato di essere stato silente contro le leggi ad personam o la decretazione d'urgenza.

Ora, una tale analisi ideologica omette di prendere in considerazione lo svuotamento delle forme della democrazia parlamentare. Non viviamo insomma nel migliore dei mondi possibili. L'esecutivo vegetava in condizioni di assoluta paraliasi, in situazioni di estrema turbolenza finanziaria: è stato battuto 50 volte e ritrovava compattezza solo quando veniva richiesta la fiducia.

Una legge elettorale, dai più definta iniqua (che assicura un'assemblea di nominati), e il leaderismo carismatico e cesarista da parte di Berlusconi hanno trasformato l'istituzione democratica parlamentare in un organo di mera ratifica, un notaio demagogicamente a comando che approvava le leggi proposte dall'esecutivo. Non c'è forse una torsione in senso proprietario-aziendalista del Parlamento, diventato a tutti gli effetti, assimilabile al cda di un'azienda?
Dove sta la normalità costituzionale in tutto questo? Il fatto che il centrosinistra in tre anni e mezzo non abbia saputo contrapporre una valida alternativa di governo a Berlusconi e debba appoggiare il professore Mario Monti come Podestà forestiero meriterebbe ulteriori approfondimenti in altra sede. C'erano alternative praticabili oltre il voto con 250 miliardi di titoli di Stato da piazzare su un mercato privo di liquidità?

Double dip evviva!

17 novembre 2011

I governi fantoccio e la Tecnocrazia



La fine o comunque la fase agonica dell'anomalia italiana ci riporta a un livello europeo, dove la crisi (originata dalle banche e dal Finanzacapitalismo) ha già determinato i destini dei Pigs (ricordate il buen retiro del governo spagnolo di Zapatero?), incidendo sulle politiche economiche anche di Irlanda e Portogallo.

Detto questo un problema è la decennale ondata di recessione che si sta per abbattere sul Vecchio Continente, l'assenza di un'entità che emetta eurobond o stampi moneta, l'assenza pesante di liquidità con cui pagare il debito. L'architettura finanziaria mondiale sta per essere spazzata via da uno tsunami e forse siamo solo all'inizio della storia.

15 novembre 2011

Guerre senza armi

"Forse, senza saperlo, stiamo combattendo la prima guerra globale del Duemila. Una guerra che non usa più armi, che non bombarda né fa esplodere atomiche, che non provoca morti, ma produce fame, disoccupazione, scontro sociale, impoverimento. Insomma, riduce sul lastrico i perdenti. Le direttive che pervengono dall'UE o dalla Bce assomigliano ai piani strategici di uno Stato Maggiore: far resistere la Grecia ad ogni costo, apprestare immediate difese per le prime linee direttamente sotto attacco che si chiamano Italia e Spagna. E i quotidiani listini delle Borse europee ed extraeuropee e li si attendono con la stessa ansia, con la stessa trepidazione dei Bollettini di guerra di una volta" (Andrea Camilleri, estratto del settimanale del Sole 24ore, Domenica, 13/11/2011).

09 novembre 2011

La posizione del (di)missionario

La fine del Cainano non doveva essere decretata dal Dio Mercato, cui è stata appaltata la sovranità monetaria del Paese.

L'Italia è stata plasmata dalla Cosa berlusconi, come la chiamava Saramago. Nanni Moretti aveva visto giusto: "La maggioranza delle persone - affermava Nanni Moretti - e non solo a destra, ormai considera normale che un uomo abbia il monopolio della tv, faccia politica e sia anche capo del governo. La sua vittoria è questa: ormai la bassa qualità della democrazia italiana è considerata un fatto normale, marginale…".

Ora sarà pianto e stridore di denti. Pro memoria per gli orfani di Berlusconi, proni a concedergli la patente di statista. La rivoluzione liberale rischia di essere il default dell'Italia. Chapeau

07 novembre 2011

Era proprio necessario?



Minuto 0.46. Prende forma l'abisso umano

The last waltz

Perfino Panebianco e la Carlucci lo mollano. "Traditori, tutti traditori! Mi vogliono, fare fuori, vogliono farmi arrestare, me e o i miei figli. Stavolta non è il '96", Silvio Berlusconi diventa quasi patetico nel suo sforzo di resistenza metafisica, quando ormai sembra disarcionata la sua volonta di stare nel bunker.

L'epica cialtrona rimanda a Monicelli. I bookmakers scommettono su un finale alla Gheddafi, alla Craxi, o simile all'epilogo di Piazzale Loreto. Gli elettori indefessi e quelli de Il Giornale che fu di Montanelli, l'ennesima resurrezione. Siamo alla resa dei conti, basta solo aspettare e capiremo come finirà questa farsa.

04 novembre 2011

Segni di decadenza

Picchi di cannibalismo politico in seno al miglior governo degli ultimi 150 anni. E' credibile un governo dove il presidente del Consiglio e il ministro dell'Economia non si parlano tra loro?

02 novembre 2011

Verso il baratro senza il senso del ridicolo

Il migliore esecutivo degli ultimi 150 anni non riesce a produrre uno straccio di documento (il sito del governo è down), approvando un maxiemendamento di cui si disconosce il contenuto. Siamo ai deliri dell'assurdo e l'inettitudine regna sovrana. Situation is very confused, forgive us Mrs Merkel. Basterà questo pasticcio all'italiana a placare il furore del dio dei mercati e le richieste franco-tedesche? Qualsiasi soluzione allo stato attuale è meglio di questa farsa senza ritegno.

L'impero della 'ndrangheta

Cose che resteranno







Il default è vicino, ma la colpa è della Grecia, ovviamente. Eat shit, one billions flies can't be wrong.