13 settembre 2009
In memoria di Peppino Impastato
Spesso cambiare un nome di una via o di una piazza è un gioco di ripicche locali, questioni di cipiglio tra gruppi dirigenti contrapposti. Tra amministrazioni di opposto colore e fazione, accomunate dal fare lobbing e divise solo nella facciata.
In un paese senza memoria storica, in cui le intitolazioni di strade, vie e aeroporti seguoni i criteri più bizzarri (fece scalpore la ridenominazione a all'aviatore Vincenzo Magliocco, dell'aeroporto di Comiso, da poco intitolato al Parlamentare Pio La Torre, barbaramente ucciso da Cosa Nostra), non ci si ferma nemmeno a un centimetro dal ridicolo.
Ora ammesso che i problemi del mondo non possano circoscriversi a beghe localistiche. E che il centrosinistra che cambia il nome di una via in contrapposizione a una scelta di un precedente governo locale, e viceversa possa suscitare reazioni ilari e risibili, non si possono non fare alcune considerazioni su un fatto finito nel paniere della notiziabilità per il suo significato simbolico. Sarà tolta la targa alla Biblioteca di Pontrenica, originariamente intitolata alla memoria di Peppino Impastato un anno e mezzo prima dal suo predecessore di centrosinistra. Il centro sarà intitolato a un autore locale, padre Giancarlo Baggi.
Le associazioni antimafia e Rifondazione Comunista locali stanno organizzando per il 26 settembre a Ponteranica, una manifestazione di protesta, mentre il primo cittadino Simone Aldegani non fa passi indietro e dichiara: "La biblioteca è il posto della cultura ed è giusto che sia intitolata a un personaggio locale".
Sono stati diversi e bipartisan gli inviti in tal senso rivolti all`amministrazione comunale di Ponteranica che, tuttavia, non intende tornare sui propri passi, anche se Aldegani si è reso disponibile a istituire un premio studentesco sulla lotta alla mafia, dedicato alla memoria di Impastato.
La presa di posizione di Giovanni Impastato, fratello della vittima di mafia, è inevitabile e categorica, oltre che condivisibile: "C’era da immaginarselo, mancava solo la scintilla e la bomba del contrasto tra la nostra realtà e la Lega sarebbe scoppiata. Il Sindaco di Ponteranica con la sua decisione autoritaria e antidemocratica di cancellare dalla Biblioteca del paese il nome di Peppino ha avvicinato il cerino alla miccia. Voglio ancora sperare che tutto questo possa sparire, che gli Italiani abbiano ancora un briciolo di orgoglio per ribellarsi, per liberare il paese da quelle storture che sono la mafia al sud e la lega al nord, rifacendoci all’ignoranza di quanti sostengono che la criminalità organizzata sia un problema esclusivamente meridionale. Per questo invito tutti il 26 settembre a Ponteranica, non solo per difendere la memoria di Peppino, ma anche la dignità di questo paese".
Tutelare la memoria di Peppino Impastato non vuol dire perpetuare processi di trasfigurazione mitica che servono a salvare la coscienza collettiva, anche se è indubitabile il valore del film I Cento Passi, di Marco Tullio Giordana, nel restituire cittadinanza attiva a una truce storia finita nel dimenticatoio. Si tratta di non consentire di oscurare l'esempio di chi ha fatto della lotta alla mafia una scelta pagata col sangue. Forse chi crede nel dio Eridano e nell'ampolla del fiume Po vuole ostentatamente fingere un'insulsa superiorità che nell'equiparazione delle storie fa trasparire stoltezza. E pensare che il Senatur, in uno dei suoi revisionismi dell'ultima ora, sostiene che la storia delle escort è stata creata a genio dalla mafia ostile a Berlusconi. La situazione politica in Italia è grave ma non è seria, diceva Ennio Flaiano. Purché non continui a degenerare in un piano inclinato infinito.
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