27 ottobre 2013

Unperfect day

Life's the only Mother I know...not many people bought the first album but they all became columnists who are going to write about it tomorrow....Addio al poeta che cantò il lato oscuro dell'umanità.

09 aprile 2013

Il pantano

A quasi 50 giorni dal responso delle urne, il gioco dell'oca della politica italiana continua. Beppe Grillo punta a scaricare le responsabilità sull'inciucio, Silvio Berlusconi vuole un presidente della Repubblica compiacente rispetto alle sue grane giudiziarie e butterà tutto nella campagna elettorale permanente. Il Partito democratico rischia l'implosione, sospeso tra la voglia di Pierluigi Bersani di fare il premier e il desiderio dell'establishment di rimanere in sella, e dei nuovi vecchi (Renzi) di accreditarsi come salvatore della patria al prossimo giro di giostra. Napolitano vorrebbe concludere il suo settennato con una prova di concordia nazionale, un esperimento di larghe intese, dopo la non certo felicissima esperienza del governo Monti, un'esecutivo che si è fatto apprezzare per la sprezzante insensibilità verso i temi sociali. I partiti cominciano a trattare sulla rosa dei nomi per il Quirinale. In tutto questo a mancare è una visione di interesse minimo verso un paese sfibrato dalle diseguaglianze sociali, dove si aggira lo spettro dei prelievi forzosi e i fondamentali macroeconomici sono da malato terminale.

23 febbraio 2013

La magistratura è peggio della mafia

La tregua elettorale è un lacciolo per l'ex premier, che la interrompe per regalarci una delle sue chicche. Buon voto

21 gennaio 2013

La merda

Un corpo nudo al centro della scena, un nudo femminile sghembo sopra uno sgabello, illuminato da luci verdi catodiche, che emana un incontrollabile flusso magmatico verboso. "La merda. Decalogo del disgusto", spettacolo teatrale di Cristian Ceresoli, interpretato da Silvia Gallerano, è un monologo di sconvolgente ferocia che descrive, con echi apocalittici e pasoliniani, il letmaiaio di una società agonizzante che sguazza in un fetore mortifero e ingerisce il suo marciume, ingozzandosi e trasformandolo per poi defecarlo. Il giusto tributo a una retorica patria, frullata e rimasticata, stuprata in un quadro di indolente e irrefrenabile declino. Dissacrata da uno spettacolo avanguardistico e dadaista, giustamente pluripremiato e apprezzato soprattutto all'estero.