26 febbraio 2011

Chiesa, notizie scomparse e gossip da bar



Il prezzo da pagare alla chiesa cattolica in cambio del suo silenzio sul mercimonio dei festini orgiastici del premier italiano e la comicità di quello che è rimasto il menestrello delle navi da crociera. La memorabile epopea con Marcello Dell'Utri. Quel Dell'Utri che il pentito Giovanni Brusca individua come referente politico di Cosa Nostra dopo la morte in Sicilia di Salvo Lima, secondo quanto riferito da Totò Riina. Già proprio "Totò u curtu", il primo a parlare di complotto comunista.

La farsesca situazione politica italiana è questa: la prima notizia - troie e dintorni - farà decisamente più discutere della seconda, depotenziata di clamore e di efficacia, nella Repubblica dell'assuefazione alle cricche e Mafiopoli. Con buona pace di smutandati e puritani.

24 febbraio 2011

Chiamate la neuro

"Le fosse comuni mi agitano molto, sono immagini del terrore che ricordano i tempi bui della storia dei popoli. Proprio qualche giorno fa abbiamo ricordato le foibe. E' orribile che ci siano ancora episodi di questo tipo". (Iganzio La Russa)
Dopo aver parlato di migrazioni bibliche, in attesa di sfruttare l'intervento umanitario in Libia per una propaganda che distolga dai problemi giudiziari e mediatici, un'altra perla di saggezza. Con la vittoria degli insorti l'Italia manterrà gli stessi rapporti con il paese rivierasco nordafricano? O la primavera di Begnasi presenterà il conto anche ai saggi corifei della Realpolitik?

21 febbraio 2011

Il saggio leader libico



"Io sono legato da amicizia vera con il presidente egiziano Mubarak, con il presidente libico Gheddafi e con il presidente della Tunisia Ben Ali"

In questi quindici anni io ho avuto modo di incontrare più volte il leader e di legarmi a lui da una vera e profonda amicizia: al leader riconosco una grande saggezza.

15 febbraio 2011

Dedicato a Bersani



"La Lega non è razzista e non è xenofoba. Noi siamo democratici. [...] Io sono tranquillo, queste accuse le respingo al mittente. Razzista e xenofoba è la sinistra. Noi siamo in regola, non siamo Le Pen. [...] Noi siamo il contrario di Le Pen e chi ci accosta è un farabutto. Altro che razzisti e xenofobi"

Umberto Bossi, 23 aprile 2002

I classici del pensiero e il caso Ruby

Nei periodi di maggiore confusione è bene rifarsi ai classici. Per leggere una vicenda così triste e oscura cosa c'è di meglio di un Cicerone invecchiato e di un Marziale d'antan. In fondo il rinvio a giudizio con rito immediato di Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile nell'ambito del caso Ruby può anche essere letto così.

Lasciva è la nostra pagina, ma la vita è onesta (Marziale)

Cosa vi può essere di più bello di quando colui che comanda non è servo di alcuna passione, quando le cose cui sprona i suoi cittadini le ha lui stesso abbracciate tutte, quando non impone al popolo delle leggi cui lui stesso non obbedisce, ma offre ai suoi cittadini la sua vita come legge? (Cicerone)

10 febbraio 2011

"Acciacca lo zingaro"

"Acciacca lo zingaro", l'indecente applicazione Facebook messa online da Forza Nuova all'indomani del rogo che domenica scorsa è costato la vita di quattro bimbi rom della Capitale, fa proseliti sul forum -ufficiale e moderato- di Radio Padania Libera. Con tanto di ammiccante smile. (dal blog di Daniele Sensi)

Che non siano troll è evidente. Su Facebook campeggiano anche gruppi del genere.

gruppo anti etnia rom anti etnia sinti (zingari) anti turchia (islam) CREATO DALL ESTREMA DESTRA DI ROMANIA IN SUPPORTO A QUELLO DI PRIMA FATTO DA FORZA NUOVA ROMA

gruppo creato dall estrema destra di romania con il supporto di forza nuova essendo gemellati poltiicamente in fronte nazionale europeo

l etnia rom non sta per romania l etnia rom non vuoldire affatto romania ma l etnia rrom e sinti sono una etnia di ceppo indiano con varie nazionalita vedere il link informativo di forza nuova

http://forzanuovasannicola.blogspot.com/2010/03/i-rom-non-sono-rumeni.html. Frasi xenofobe e spaventosa violenza sul rogo dei piccoli rom nomadi. Ormai è delirio puro.

08 febbraio 2011

No more words

Cesare Bossetti, consigliere della Lega di Varese, durante il minuto di silenzio per i quattro bambini rom morti a Roma (richiesto dal Pd e concesso dal presidente Davide Boni, leghista anche lui), non si è alzato in piedi>. (ripreso dal blog Piovono Rane e dunque riportato da un giornalista che lavora per una testata che ha declassato la notizia, postponendo il postribolo di Arcore)

06 febbraio 2011

L'amaca

I mafiocratici non dureranno in eterno

dal blog di Daniele Martinelli

"Follow the money" e troverai anche quello che non ti saresti mai aspettato. Aris, Iris (minorenne), Ruby (minorenne), Nicole, Lele, Noemi (minorenne) che per mamma Anna “è cresciuta nei valori del Vangelo e del mito di Silvio Berlusconi“. Come non chiamare “Spirito santo” colui che fa bonifici per migliaia di euro al punto di spendere in un solo anno (2010) 2 milioni e mezzo di bunga bunga! Tra veline, meteorine, prostitute, igieniste dentali e orali ci sono stati cash pure per la cagliaritana Alessandra Sorcinelli, show girl che non si può certo lamentare del premier: 160.000 euro con causale “aiuto per gli studi” sono niente male nei tempi della riforma Gelmini. C’è pure un milione e mezzo a favore di Marcello Dell’Utri finiti sui conti della banca di Verdini, quella della P3. 1.450.000 euro in assegni circolari furono emessi a fine estate da quel conto proprio nei giorni in cui Umilio Fede chiedeva la cresta sul prestito a Lele Mora, quando i due parlavano di “uno e mezzo“. Il premier di cuore avrà pagato pure il laico-celtico-legaiolo Brigandì per il suo sporco lavoro di passacarte di documenti riservati sulla Boccassini estratti dagli archivi del Csm?

Intanto il “Dolcedrago” rimane asserragliato a palazzo Chigi nonostante sia senza maggioranza, senza requisiti per governare, senza moralità, senza credibilità e senza onore. L’invito del cardinal Fisichella a “contestualizzare” le sue dimissioni per dimostrare “vita limpida” non trovano riscontro. Silvio Berlusconi finanziatore di boss mafiosi è tosto di faccia, pontifica “Mubarak è saggio“. Rimane lì, nonostante il federalismo naufragato e l’Italia in crisi avviata verso la guerra civile. Per chi l’avesse dimenticato nel primo trimestre di quest’anno sono triplicate le famiglie in moratoria con i mutui. Ne sono stati sospesi 30.868 ma è un dato destinato a crescere. Tra un anno sarà peggio perché saranno aumentati gli interessi sui debiti congelati ma per quelle famiglie non sarà cambiato niente perché di lavoro non ce n’è e non ce ne sarà nemmeno l’anno prossimo. Lo sanno bene Dell’Utri, Previti, Cosentino, Verdini, Brancher, Scajola, Fitto, Cicchitto, Letta, Cappellacci, Scopelliti, Matteoli, Lunardi, Caliendo, Ciarrapico, Angelucci e altri gigli di campo di questo spessore.
I loro probiviri li hanno perdonati ma i cittadini italiani, per quanto buoni e coglioni, non potranno sfamarsi con lo spirito santo. L’orizzonte dell’Italia è il Maghreb. Scappi chi può.

Un'alzata di sopracciglio

dal blog www.vulvia.ilcannocchiale.it


E' vano combattere contro il consenso di Berlusconi, lo rivoterebbero molti, nonostante tutto e comunque (ne scrissi qui). Ormai non credo nemmeno più che sia lui il problema adesso. C'è chi ha detto che il vaso di Pandora fu la legge Mammì, aprì il varco dimensionale attraverso cui manipoli demoniaci s'insinuarono a corrompere la sana e robusta Costituzione del Belpaese, irradiati e guidati dal tubo catodico della nascente prima rete televisiva privata Fininvest. La televisione ha plasmato il suo pubblico, cattiva maestra o divinità indifferente e sprezzante degli effetti che i suoi capricci e le sue voglie causavano al piccolo mondo che la osservava contemplando. Perché credere troppo nel senso critico e nella capacità di discernimento del prossimo non ha davvero senso di fronte alla constatazione che la massima aspirazione delle nuove generazioni allevate a reality e talk horror show sia il velinaggio piuttosto che diventare nipoti di Mubarak. Certo che diamine, non saran tutti così, ancora c'è chi vuol fare l'astronauta da grande o l'astrofisica. Per non parlare degli obiettori di coscienza, quelli che stanno prestando il loro volto alla campagna di Repubblica da giorni, rivendicando una consistenza umana di ben altra e alta fattura. Epperò quando oggi ho letto che nei test Ocse-Pisa 2010 pubblicati a dicembre risulta che un quindicenne su cinque in questo scelerato Paese è semianalfabeta "privo delle capacità fondamentali di lettura e di scrittura" sono trasalita, mi si è raggelato il sangue. Piccoli analfabeti crescono e un giorno non lontano avranno anche loro diritto al voto. Saran lì pronti a farsi trascinare dal prossimo vento populista, quello che spirerà domani, dopo Berlusconi, sempre ammesso che egli sia come Socrate, cioè mortale. "Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica"(dal film The Big Kahuna). Sarà pur vero, ma almeno un'alzata di sopracciglio.

05 febbraio 2011

Prove di resistenza a prova di sbadiglio

"La nostra democrazia è in ostaggio" (Roberto Saviano). "A Milano sognano una nuova Piazzale Loreto" (Capezzone). "Al PalaSharp fasismo di sinistra" (Fabrizio Cicchitto). Toni opposti, estremi, enfatici. Voci nel deserto quelle del Palasharp di Milano, dove è scattata l'autoconvocazione di Libertà e Giustizia, dei ceti medi riflessivi e della cosiddetta società civile. Un paese così lobotomizzato e autistico può recepire la spinta al cambiamento? E' la domanda dalle cento pistole. Gli estremi di una politica perennemente sull'urlo di una crisi di nervi disorientano, depistano, sempre in nome del plebiscito pro o contro Silvio. In una campagna elettorale da derby permanente, dove i problemi del paese non sono mai toccati.

A sentire gli oppositori il regime dovrebbe cadere domani. Ma quante divisioni hanno Saviano&Co? I corifei del Verbo berlusconiano pontificano con toni da guerra civile. Molto gattopardescamente non succederà nulla. Una manifestazione, per quanto virtualmente condivisa e strombazzata non sposta gli equilibri.

Nella torre d'avorio di Arcore, dove alligna il Maligno, continueranno i festini. Gli ultimi sondaggi parlano ancora di una tenuta da parte dell'esecutivo e della sua maggioranza, anche se il centrosinistra tenta un difficile recupero in discesa. Fino alla prossima lacerazione veltroniana.