16 luglio 2009
L'inarrestabile emorragia
I grandi viaggiatori non sono andati di là dai confini del proprio mondo; e hanno percorso i sentieri della propria anima e quelli del bene e del male, della moralità e della redenzione. Cristo è sceso nell'inferno sotterraneo del moralismo ebraico per romperne le porte nel tempo e sigillarle nell'eternità. Ma in questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale, ma è un dolore terrestre, che sta per sempre nelle cose, Cristo non è disceso. Cristo si è fermato a Eboli. (Carlo Levi)
Tra il 1997 e il 2008 circa 700mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno. E, lo scorso anno, le regioni meridionali hanno perso oltre 122mila residenti a favore di quelle del Centro-Nord, a fronte di un rientro di circa 60mila persone. E, oltre l'87% delle partenze, ha origine in tre regioni: Campania, Puglia, Sicilia. L'emorragia più forte è in Campania (-25mila), seguita dalla Puglia (-12,2mila) e dalla Sicilia (-11,6 mila). Non fa più notizia nello sviluppo insostenibile di questo paese. Se ci sono due poli, quello con capacità di attrazione riesce a fagocitare risorse e capitale umano, quindi lo spostamento verso il Settentrione.
La tragedia è il drenaggio di risorse che avrebbero potuto dare un contributo al tessuto connettivo economico-sociale del Meridione. E questo accresce le aspettative pessimistiche rispetto al riscatto sociale delle plaghe dei paralleli. Una storia millenaria, che si perptuerà.
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