30 luglio 2009

Il ritorno della dottrina di Marx






















Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro di Karl Marx. Da qualche tempo parlare di marxismo è tornato meno demodé del solito. I libri del filosofo di Treviri (in special modo il Capitale) vanno a ruba in Germania. Nuove ristampe hanno rimpolpato gli scaffali dell'Islanda.

Plusvalore, rendita, lotta di classe, rapporti di produzione sono diventati di nuovo attuali. A due decenni dalla caduta del Muro di Berlino, il padre fondatore del comunismo, Karl Marx, è tornato vivo e lotta insieme a noi, si glorificano, i militanti e altermondialisti. Ringalluzziti per la riesumazione del loro nume tutelare, si cercano risposte alla crisi dei mercati finanziari e il pensiero marxista sembra idoneo a fornirne.

"Con quale mezzo la borghesia supera le crisi? Da un lato, con la distruzione coatta di una massa di forze produttive; dall'altro, con la conquista di nuovi mercati e con lo sfruttamento più intenso dei vecchi. Dunque, con quali mezzi? Mediante la preparazione di crisi più generali e più violente e la diminuzione dei mezzi per prevenire le crisi stesse". (Manifesto del partito comunista, 1848)

Certo se anche questa profezia dovesse avverarsi, altro che ripresa.

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