20 luglio 2009

E' la stampa bellezza

Il giornalista deve fare domande, formulare ipotesi, apparire carogna, non cullarsi sulle prime evidenze empiriche, accettandole come verità indiscusse.

Senza scomodare categorie politiche, rompere le scatole. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (in questo frangente, astioso e verosimile rispetto al suo celebre alter ego, ideato da Corrado Guzzanti: sembra la caricatura di se stesso) che si lamenta rispetto alle domande tendenziose di una "testa di cazzo" denota l'insofferenza della politica ad essere sottoposta a controlli.

Gli inglesi li chiamano "Watcher (of) the dog", in Italia il mestiere dell'operatore dell'informazione si sta tramutando in un estensore di comunicati.

In un paese normale, i ministri rispondono alle domande dei giornalisti. Rifiutarsi di farlo è ammissione di colpa, e menare il can per l'aia è tipicamente italiano, oltre che disdicevole. E così è se vi pare.




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