22 luglio 2009

Di questa vita menzognera


Non importa che una cosa sia vera, che cazzo, lo diventerà col tempo (Gabriel Garcia Marquez)

I dettagli intimi degli audio dell'Espresso tra Silvio Berlusconi e Patrizia D'Addario aggiungono poco a livello giornalistico. Che la sodomizzazione, in senso metaforico e non, fosse una pratica dall'invasività estremamente dolorosa gli italiani avrebbero potuto immaginarlo, quindi la conversazione telefonica tra Patrizia D'Addario e il premier possiede un valore giornalistico relativo ("Che dolore, all'inizio mi hai fatto un dolore pazzesco (PDA)"; "Ma dai! Non è vero!" (SB), "Ti giuro, un dolore pazzesco all'inizio").

Anche il fatto che Berlusconi potesse copulare senza le dovute precauzioni è un affare che non innescherà le reazioni allarmate delle alte sfere vaticane. Specie dopo che il premier ha scelto di abdicare all'etichetta paradisiaca di Santo, di Unto del Signore in odore di venerazione celestiale. Dove risiede l'importanza dei nastri?

"L'interesse pubblico della vicenda (chi frequenta il premier? come si accede alla sua residenza? paga o fa pagare le donne che incontra? è ricattabile da chi conosce i dettagli della sua vita privata?) è evidente; e solo in un paese mitridatizzato si può discutere se lo sia", scrive Antonio Polito sul Riformista, che poi bacchetta il parossistico ricorso al gossip che scruta pruriginosamente dal buco della serratura, violando i principi più basilari della privacy.

Il fatto è che la tendenza a spiegare mentendo, banalizzando, minimizzando e lanciando discredito, fa parte delle tecniche di dissimulazione ed edulcorazione della realtà del berlusconismo, affinate con l'uso sapiente e sproporzionato dei media. E il metodo Goebbels si dimostra sempre più efficace in questi casi. Il sistema politico anglosassone non avrebbe tollerato un simile scempio. In Italia i sussuri del gossip con implicazioni ed effetti destabilizzanti, vengono depurati preventivamente e oscurati dai Tg. Anche se appare chiaro che, malgrado lo spiegamento di megafoni e ventilatori, il premier, incalzato, non è più in grado di dettare l'agenda politica. Da un pezzo. E la popolarità di Berlusconi all'estero scivola.

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