13 ottobre 2009

Saramago e la "cosa Berlusconi"


"Nel paese della mafia e della camorra che importanza potrà mai avere che il primo ministro sia un delinquente? In un paese in cui la giustizia non ha mai goduto di buona salute, che cosa cambia se il primo ministro fa approvare leggi a misura dei suoi interessi, tutelandosi contro qualsiasi tentativo di punizione dei suoi eccessi e abusi di autorità".

Per queste ed altre frasi di tenore analogo, il premio Nobel per la letteratura del 1998 José Saramago, non ha potuto pubblicare il libro Il Quaderno con Einaudi, in quanto la casa dello Struzzo, nella fase di gestazione, non ha digerito i pesanti giudizi dello scrittore, contenuti nel blog dell'autore che poi avrebbero preso forma letteraria cartacea. Il saggio ha visto la luce con Bollati Boringhieri.

Saramago non usa certo il fioretto, come si conviene a un blogger tagliente, paragona Berlusconi a Catilina. E nelle presentazioni del libro appena pubblicato in Italia, lo scrittore del Vangelo secondo Gesù è ancora più corrosivo contro la classe intellettuale italiana e lo strapotere della "cosa Berlusconi": "Una società che non è impegnata, non può che produrre un'intelighentia poco impegnata. L'intellettuale italiano non si schiererà mai apertamente contro Berlusconi, per paura di ritorsioni. Berlusconi lotterà per mantenere il potere, nulla potrà la decisione della Corte Costituzionale. La deliberazione va corroborata, non con una manifestazione, ma con uno sciopero generale. Per destituire il primo ministro servirerebbe un provvedimento sanitario, una derattizazione. Ecco tra le varie cose a cui ho paragonato Berlusconi, c'è il ratto. Bisognerebbe scacciarlo via alle prossime elezioni come si fa con un topo che si insinua in casa". Saramago critica radicalmente il premier, senza rinunciare mai all'ironia nel suo pamphelet politico: "Perché non farlo papa, trasformerebbe il Vaticano in un bordello. In Italia questa - continua nei suoi pensieri - vergogna deve finire, non c'è castigo, non c'è impunità. La signorina Patrizia può passare da un letto all'altro nella residenza del primo ministro, ma non può parlare in televisione. E' incomprensibile, agli occhi di uno straniero, come l'Italia si sia potuta cacciare in una situazione del genere".

Nonostante gli scandali e le critiche, Berlusconi è ancora molto popolare tra gli italiani, sia perché le critiche non raggiungono in profondità la società civile italiana, sia perché l'alternativa politica non appare assolutamente credibile e decisa. E' tempo di rompere l'incantesimo o i poteri sciamanici della manipolazione prevarranno vita natural durante e la soluzione biologica diverrà l'antidoto contro il male assoluto? Ci vorrebbe uno scrittore alla Saramago per immaginare il seguito di questa storia italiana.

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