06 agosto 2010

I calabresi perdono Paese Sera


Non basta un numero all'anno. E ora un gruppo romano...

di Sandro Orlando - Il Mondo

Editori attenzione: non basta pubblicare occasionalmente un numero unico di una testata per mantenerne la proprietà. Lo ha stabilito una sentenza emessa ai primi di luglio dalla IX sezione del tribunale civile di Roma, che ha rigettato il ricorso avanzato dai due editori del quotidiano Calabria Ora, Pietro Citrino e Fausto Aquino, per rivendicare la proprietà di Paese Sera, lo storico quotidiano lanciato dal Pei nell'immediato dopoguerra e andato poi in crisi nella seconda metà degli anni Ottanta, fino alla sua messa in liquidazione nel '94.

Citrigno e Aquino, un costruttore il primo, un imprenditore della sanità privata. ÌI secondo, insieme già editori dì un altro piccolo giornale calabrese, La Provincia Cosentina, avevano rilevato all'inizio del 2008 il marchio Paese Sera attraverso la Piefile Holding. Ma era almeno dal '99 che la testata usciva con un numero unico all'anno; da qui l'estinzione di ogni diritto da parte dei vecchi proprietari visto che, come osserva il giudice Massimo Falabella con rinvio alla legge sulla tutela della proprietà intellettuale, «la pubblicazione con cadenza annuale di un quotidiano è senz'altro assimilabile a una non pubblicazione». La sentenza ha così spanato la strada alla cordata di imprenditori romani raccolti intorno alla figura di Alessio D'Amato, un ex consigliere regionale del Pd che già nell'estate del 2007 si era fatto tra i promotori del rilancio dì Paese Sera, registrandone il marchio e il dominio internet. Nel novembre dello stesso anno è così nata la Nuovo Paese Sera srl, una società editoriale con 10 mila euro di capitale che dopo diversi passaggi azionari fa oggi capo al commercialista Massimo Vincenti (con il 46%), che è anche presidente del collegio sindacale dell'agenzia Sviluppo Lazio, ail'imprendi tore del settore ristorazione Roberto Capecchi (25%), e per le restanti quote a Giuseppe Diana (servizi, catering, commercio), Alessandro Radicchi (software), Angelo Muzio (già socio degli Editori Riuniti) e alla Umbra tel coop (ricerche di mercato).

«Abbiamo già pubblicato cinque numeri di free press alle ultime amministrative», spiega D'Amato, «e a novembre saremo in edicola con un mensile d'inchiesta su Roma e provincia che punta alle 10 mila copie e sarà affiancato da un sito online di informazione sui quartieri». Il progetto editoriale è dì Enrico Pedemonte (La Repubblica) mentre a dirigere il nuovo mensile sarà Enrico Fontana (già direttore de la Nuova Ecologia e membro del direttivo di Lega ambiente) con sei giornalisti m redazione.

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