19 aprile 2010

Paragogna mediatica


Gianluigi Paragone è l'emblema di certo giornalismo forte coi più deboli e servile coi potenti. In questo stralcio de L'Ultima parola si può vedere la conduzione magistrale, autorevole, assolutamente non faziosa e asettica, degna insomma della migliore tradizione del servizio pubblico, con cui all'interno di un servizio e successivo collegamento da Termini Imerese viene sciorinata un'analisi sulla mafia. A colpi di affermazioni apodittiche e con tanto di acclamzione da parte del pubblico prezzolato e del neo governatore Zaia. Ecco alcune credenze anacronistiche che animano il giornalista chiamato a bilanciare Michele Santoro (in quota Lega Nord) sulla seconda rete. Il giornalismo italiano si nutre di alcuni utili suggerimenti: attaccare in maniera brutale chi può non può difendersi, mentre porre domande più o meno genflesse ai politici di riferimento. Naturalmente non c'è Paragone con le reazioni destate dalle trasmissioni di Sant'oro.

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