26 settembre 2010

Manifestazione No 'ndrangheta: il giorno dopo



Sarà ricordata come la marcia dei 40 mila, nata per dire No alla 'ndrangheta. La manifestazione organizzata a Reggio Calabria dal Quotidiano della Calabria è stata dal punto di vista numerico un successo. E non poteva essere altrimenti vista l'adesione in blocco di 580 organizzazioni tra partiti, sindacati, associazioni ecc. Ma andava fatta a monte anche una scrematura qualitativa, senza indulgenze o temere di essere inappropriati e impopolari nel concedere patenti di moralità. Per gli strani incroci della storia, la manifestazione ricade nel 40esimo anniversario della morte dei cinque anarchci calabresi che stavano indagando sulla strage di Gioia Tauro, eliminati nel Lazio. Trame 'ndranghetiste ed eversione nera, corsi e ricorsi. Cortina fumogena, allora come oggi. Scarso comunque il risalto dato all'evento a livello nazionale. Poche righe nei quotidiani ad eccezione del Fatto Quotidiano, l'Unità, Il Manifesto (2 pagine) e la Stampa. E' andata molto meglio la copertura online. Senza dare adito alle piagnonerie, di chi dice che il Sud è sempre bistrattato, lo stesso fenomeno può essere facilmente osservato, ad esempio, per la Woodstock d Beppe Grillo, scarsamente trattata dalla carta stampata, monitorata attentamente sul web (medium più immediato nella raccolta delle impression e degli umori della piazza), che si è svolta quasi in contemporanea. Altre considerazioni affidate al racconto di chi ha partecipato all'happening antimfia.
 
GLI IMPRESENTABILI PRESENZIALISTI
- "L'intento è nobile, ma certe presenze facevano sorridere... o piangere. Presenze «ingombranti». Tra i manifestanti anche l'ex sindaco Scopellitti e l'ex assessore Sarra. C'era in prima fila Alberto Sarra, ex assessore regionale con l'ultima giunta PdL, tirato in ballo dalle inchieste Meta e Crimine come sodale delle famiglie Lampada e Valle, che in Lombardia gestiscono gli affari dei clan De Stefano e Condello; Sarra che nella sua segreteria politica ospitava Gianni Zumbo, al secolo commercialista, nei fatti informatore Sismi e doppiogiochista, informatore dei boss Pelle sui prossimi arresti. Sfilava l'ex sindaco Scopelliti, il miglior amico politico di Sarra, colui che ha fatto entrare gli stessi Condello e De Stefano nell'amministrazione pubblica: perché nella stessa Reggio dove in 1 Ornila manifestavano contro le 'ndrine, ci sono la "Premac" che gestisce la manutenzione dei mezzi pubblici, come i compattatori della spazzatura, creata sotto Scopelliti dai fratelli De Stefano, mentre la famiglia Condello, che i De Stefano aveva combattuto in una guerra da 800 morti, si è aggiudicata gli appalti per il pubblico decoro con la "Multiservizi Spa" (Gianluca Ursini - L'Unità).

IL CAMALEONTISMO DELLA ZONA GRIGIA - Se siamo tutti qui, dove sono i cattivi? E dove i collusi? Dove la zona grigia? Confondono le acque, aggiungono confusione, fumo negli occhi. Come il marinaresco «Facite ammuina», l'ordine che si usava in occasione delle visite a bordo delle autorità del Regno delle Due Sicilie (...). Si è fatta chiarezza definitiva che i collusi sono in mezzo a noi. E perché, comunque, è servita a mostrare la società civile, che c'è una maggioranza di persone oneste che non ne può più, che va assumendo coscienza e coraggio. E che pretende acque chiare. Le pretende da tutti. Anche dalla parte buona della barricata (Mimmo Gangemi, La Stampa).

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