30 dicembre 2009

Laura Boldrini personaggio dell'anno secondo Famiglia Cristiana


di don Antonio Sciortino

A partire da quest’anno, Famiglia Cristiana assegnerà un riconoscimento speciale all’italiano o all’italiana dell’anno. Lo fanno, all’estero, già altre riviste prestigiose. Non si tratta di ricalcare iniziative già collaudate, per spirito d’emulazione. O nell’intento di ricalcarne il successo e richiamare l’attenzione degli altri media sul nostro giornale. Non ne abbiamo bisogno. O, per lo meno, non tramite questa via.

Intendiamo spendere l’autorevolezza del giornale, la sua autonomia e libertà di giudizio (unanimemente riconosciute), a servizio di una causa. Che non consiste semplicemente nell’individuare un nome, cui assegnare l’ambìto titolo di Personaggio dell’anno. Ma richiamare, piuttosto, l’attenzione dell’opinione pubblica su temi di grande rilevanza e attualità, tramite il volto, la storia e l’impegno di chi, anno per anno, verrà indicato dalla Direzione e dai giornalisti di Famiglia Cristiana. Scelte non ovvie e scontate. E personaggi che potranno (o dovranno) far dibattere. O anche disturbare , mettendo in crisi pregiudizi e false certezze.

Per il 2009, dopo un ampio giro d’orizzonti, la scelta è andata all’unanimità a Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. I motivi? Il costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo. E, soprattutto, la dignità e la fermezza mostrate nel condannare, l’estate dello scorso anno, i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo. Resistendo anche agli attacchi di chi voleva delegittimarla, definendola estremista . E assieme a lei, liquidare l’Unhcr, uno degli organismi dell’Onu più rispettato nel mondo civile, con oltre seimila impiegati, 50 milioni di rifugiati assistiti, 278 uffici in 111 Paesi, e due Nobel per la pace (nel 1954 e nel 1981).

Laura Boldrini, marchigiana, laureata in Legge, giornalista pubblicista, è in forza all’Unhcr dal 1998, dopo aver lavorato alla Fao e al World Food Programme. Coordina l’informazione per i rifugiati anche per Grecia, Malta, Cipro, Albania, San Marino e Santa Sede.

Assegnando a Laura Boldrini il titolo di Italiana dell’anno, l’attenzione va anche all’accoglienza degli immigrati nel nostro Paese. Oggi, l’Italia è divisa tra chi reagisce con indifferenza e fastidio, allarmato e impaurito dalla invasione degli stranieri, e chi si impegna, con realismo e nel rispetto della legalità, a governare il fenomeno con umanità.

L’augurio è che la scelta della Boldrini contribuisca a far prevalere la via dei diritti e dell’uguaglianza di tutti gli uomini. Al di là del colore della pelle, della provenienza e del credo religioso. Appunto, la via dei valori e della civiltà.

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