04 agosto 2009

Memorie estorte in questo maledetto, assurdo Belpaese


Don Diana è stato ucciso per il suo impegno contro i clan. Ribadirlo significa ribadire che l'Italia è sulle figure come la sua che fonda la fiducia nella possibilità di cambiamento e nel sogno di giustizia. Roberto Saviano

L'avvocato Gaetano Pecorella, già difensore dei collettivi autonomisti negli anni '70 ha ritrattato le dichiarazioni (l'eterogenesi dei fini ai tempi della massomafia), dopo il clamore suscitato e gli interventi di numerose associazioni antimafia circa il movente ancora incerto sulla morte di don Giuseppe Diana. "Mi scuso se ho infangato la memoria del sacrificio di don Diana, ha asserito il parlamentare del Pdl.

E’ un gioco antico (ma non per questo meno doloroso) il dubbio che cammina sul bordo della delazione per le vittime di mafia, scrive l'attore Giulio Cavalli.

Mentre era presidente della commissione Giustizia della Camera, Nunzio De Falco, boss di camorra imputato e poi condannato come mandante dell'omicidio di don Peppino Diana era difeso da Gaetano Pecorella. Una figura istituzionale non dovrebbe forse astenersi, per non far perdere credibilità alle istituzioni, da simili esperienze professionali? Senza retorica: che razza di paese è quello in cui i mafiosi sono definiti eroi, mentre le vittime di mafia sono uccise più volte?

1 commento:

  1. Molto probabilmente Don Giuseppe Diana era un personalità scomoda...
    Quello che fa più male in questo Paese è l'omertà e il forte legame tra Stato e Mafia... credo che si possano equiparare.
    Grazie per il tuo post!

    RispondiElimina