26 agosto 2009

Football factory, la tessera del tifoso e la follia hooligaans


Citando Tacito ("Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato pace") e parlando del calo della violenza negli stadi nostrani, Gianni Mura nella sua rubrica "Sette giorni di cattivi pensieri" su Repubblica di domenica 24 agosto aveva criticato la politica del Viminale e le restrizioni molto discriminanti anche per il tifo non organizzato. Le nuove normative, con l'introduzione della tessera per i supporter in trasferta, insomma non favoriscono l'afflusso delle famiglie negli spalti sempre più vuoti della Serie A (uno degli aspetti del flop del calcio).

La tessera per il tifoso è una schedatura, che ghettizza una maggioranza per arginare (questo è opinabile) una maggioranza. A questo punto sarebbe opportuno che Maroni e Galliani con un comunicato congiunto dicessero: "Vogliamo vedere le famiglie seguire le partite solo dalla Tv". In tema di violenza negli stadi, spesso si cita ad exemplum il modello inglese nell'affrontare le emergenze. Poi dopo quattro anni di astinenza basta un West Ham-Millwall per far piombare il Regno Unito nell'incubo pretatcheriano della follia hooligaans. Durante il match, a ogni goal del West Ham forze dell'ordine e stewards hanno faticato a contenere i disordini dei supporter londinesi e per riportare la calma.Scene a cui non si era soliti più assistere. Secondo Scotland Yard era tutto premeditato tra due tifoserie che si odiano e anche la compulsiva stampa inglese è sotto choc. Incubi che ritornano. Le ricette mirabolanti non esistono.

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