07 maggio 2010

Andate a farvi fottere

Nella scena cult sottostante la madre dei tanti "vaffa" repressi della sinistra, tornati prepotentemente di moda nello scontro televisivo di Baffino D'Alema con il condirettore de Il Giornale" Alessandro Sallusti, uno della setta dei manganellatori di professione (i Belpietro, i Porro) che marca stretto l'avversario politico e mira all'eliminazione dialettica dell'interlocutore. Il problema per loro è il vizio d'origine, rinfacciato costantemente: il conflitto d'interessi, meno visibile nel caso di altri pennivendoli.

Oggettivamente D'Alema, che ha perso il controllo piuttosto banalmente e pretstuosamente, rivolgendo un insulto gratuito al giornalista e ricorrendo alla classica argomentazione di essere sul libro paga del premier, di fronte alla provoca-equazione "tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera" era il soggetto meno indicato da mandare in trasmissione per difendere la presunta superiorità morale del Partito Democratico, coinvolto com'era nella vicenda Affittopoli. Ma sono arcani i disegni che persegue il Pd sulla comunicazione, fin dai temp di Waterloo Veltroni.

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