25 marzo 2010

Liste pulite, al setaccio dell’Antimafia un elenco con 35 nomi



di Gianluca Ursini, L'Unita 21 marzo 2010

Le segnalazioni continuano ad arrivare, è un effetto valanga, che sarà difficile
arginare”; il senatore Luigi De Sena, vicepresidente Commissione parlamentare
Antimafia, è molto impegnato in questi giorni, in cui con i colleghi stanno
valutando le liste elettorali. I casi di politici e candidati alle regionali e comunali con precedenti penali o un curriculum di indagini della magistratura
si stanno moltiplicando giorno dopo giorno. I nomi verranno particolarmente
attenzionati dal presidente Beppe Pisanu. «Il Codice etico della Commissione ai partiti chiede di non candidare condannati o indagati per reati di mafia e contro la pubblica Amministrazione – spiega Angela Napoli, del Pdl calabrese – ma
basarsi solo sul certificato penale non basta: sono troppi i casi di persone
che hanno risolto le proprie pendenze con la giustizia,ma con un passato
e vincoli familiari molto dubbi». Una lista con i nomi di oltre 35 politici
candidati nelle liste con precedenti per mafia o reati contro la P.A.
(metà di destra, metà di centrosinistra) riapre l’attenzione della Commissione.
«Abbiamo acquisito tutte le liste elettorali, e valuteremo con il
Presidente Pisanu quali casi sono più urgenti e da verificare con le Prefetture..
» - afferma la Napoli, mentre De Sena ricorda come«anche dopo il voto,
sarà importante analizzare le posizioni di tutte le persone in lista, anche
di chi non è stato eletto». Valutare chi ha portato quanti voti, potrà
aiutare a capire come vengono gestite dai partiti le elezioni nella parte
d’Italia a maggiore inquinamento mafioso: una mappatura targata Antimafia,
del voto mafioso. In provincia di Reggio, il capolista Pdl è Alessandro
Nicolò, ex assessore provinciale, consigliere uscente, ex coordinatore
di FI nel reggino. Il padre, Pietro, scomparve nel 2004. Un caso
di lupara bianca; la Gip Costantina Garreffa nel processo ‘Testamento’ definisce Nicolò padre ‘a capo della 'ndrina in zona Spirito Santo’.Demetrio Battaglia, consigliere uscente, viene ricandidato nella lista Pd: a suo padre era stata notificata una «misura di prevenzione per mafia», dopo aver fatto parte di un consiglio comunale di Reggio sciolto per infiltrazioni mafiose nel 1992, e dopo che il colonnello dei carabinieri Pellegrini fece risalire la sua elezione «nel 1989 direttamente al clan De Stefano», il più potente del reggino. E che dire
di Candeloro Imbalzano, assessore del Comune retto dal candidato
Pdl Peppe Scopelliti, lista ‘Scopelliti Presidente’? A lui andavano
i voti della cosca Condello, nemici deiDe Stefano, secondo quanto
riferito in aula al processo ‘Comitato d’affari’ da Pasquale Iannò,
prestanome del boss Pasquale Condello, ‘U supremu’. E la lista include
anche con «Alleanza per la Calabria» (con il centrosinistra), provincia di Crotone, l’ex assessore regionale Tommasi, indagato per concussione con l’exministro Pecoraro Scanio.Oancora a Vibo Valentia, nella lista Udc in appoggio al centro destra, Francescantonio Stillitano, consigliere e vicepresidente
uscente delConsiglio: indagato per abusivismo edilizio.Un centro commerciale
da 13mila metri quadri sequestrato dalla procura. Sarebbe stato costruito senza rispettare le norme urbanistiche.

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