17 febbraio 2010

Sulle inconsistenti teorie del sedicente scienziato Richard Lynn




Non è il caso di mettersi a discutere sulla fondatezza delle teorie deliranti di Richard Lynn, docente emerito di psiologia dell'Ultser.

In un suo studio che riguarda le differenze del Quoziente Intellettivo in Italia, il cattedratico sostiene che "mentre al Nord Italia il quoziente intellettivo è pari a quello del Nord Europa, più ci si avvicina a sud, più il coefficiente si abbassa". Da ciò discende l'inevitabile a teoria secondo cui: "il sud Italia è meno sviluppato del nord perché i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali". Elementare Watson. Il luminare ha dimenticato di dire anche che nel Mezzogiorno d'Italia i subumani autoctoni camminano con l'anello al naso.

La provocazione di Lynn si basa su modelli estremamente controversi. Dalla teoria dei climi di Montesquieu alle osservazioni sui brachiocefali di Gramsci, le teorie che fanno da preludio alle dichiarazioni razziste non sono mancate, frutto di cialtroneria e pregiudizi affrettati.
Del resto basta leggere il rapporto dell'Ispettorato del Congresso Americano sugli immigrati, nei tempi in cui gli italiani facevano la Quarantena nell'isolotto di Ellis Island, siamo nel 1912: "...Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".

Più o meno quello che i settentrionali hanno pensato dei terroni fino all'imperversare del nuovo localismo leghista che ha rovesciato gli stessi clichés ignoranti sugli immigrati, agitare le stesse paure( al fine di ottenere consenso), colpevoli per il semplice status di esistere. C'è sempre un sud, di un nord, basta cambiare prospettiva, visuale e contestualizzazione.

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