28 luglio 2010

Il paradise (lost?) di Robinson...Grimshaw


L'emulo moderno di Robinson Crusoe si chiama Brendon Grimshaw, un vecchietto arzillo di 85 anni. Inglese, carattere socievole e burbero al contempo, è l'unico abitante di Moyenne, isola sperduta delle Seychelles, che comprò nel lontano '62, in cerca di un leggendario tesoro nascosto dai pirati.

Da allora si è dedicato a piantare le specie floristiche tipiche dell'arcipelago e a preservare colonie di tartarughe terrestri giganti, tutte rigorosamente contrassegnate con un'iscrizione a impatto zero, si direbbe oggi, effettuata con la cannella. Questi esseri, in via di estinzione, sono presenti ormai solo alle Seychellles, alle Galapagos e in Ecuador. In questa terra strappata al mare, nidificano spontaneamente. Grimshaw le accudisce, le alleva con cura a casa sua e poi le classifica, come un Linneo dei nostri tempi, poi le esibisce ai turisti e ai visitatori che fanno tappa nell'angolo di paradiso immerso nel verde, descrivendone minuziosamente le caratteristiche.

Brendon ha perfino rinunciato a un'offerta da capogiro di uno sceicco arabo, che voleva comprare l'atollo incontaminato nel bel mezzo dell'oceano indiano, alla modica cifra di 42 milioni di euro. Il meritorio suddito di sua Maestà ha già costruito la sua tomba in questa lingua di terra bagnata dall'Oceano. Non lascerà eredi e pare abbia già scritto nel testamento che, alla sua morte, Moyenne dovrà essere donata all'Unesco senza se e senza ma.

Il problema è che, malgrado la sua ottima salute, gli abitanti delle Seychelles temono manovre spericolate per far passare l'isola nelle mani del governo, che potrebbe optare invece per un'asta che avrebbe ben poco di etico e filantropico, modificandone radicalmente le volontà da defunto.

Non sarebbe facile cedere alle lusinghe dei copiosi petroldollari arabi, che già stanno sfregiando, come solo il potere corruttivo del denaro può fare, il volto di altre isole circostanti, con continue colate di cemento ed ecomostri che condannano a morte il corallo presente nelle aree e minacciano il fragile equilibrio naturale del Parco di Sant'Anne. Un processo che è accelerato in nome di uno sviluppo turistico onnivoro che divorerà l'autentica bellezza delle Seychelles, dove, costruendo resorts lussuosi, si intacca irrimediabilmente un habitat naturale suggestivo e unico, distruggendo irrimediabilmente il futuro e dilapidando gli insegnamenti di Brendon. Una signora chiede alla guida perché non si riesce a difendere il territorio. Come se anche in altre latitudine sia facile difendere i diritti dell'ambiente contro le sdemanializzazioni e gli attacchi delle cricche del calestruzzo.

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