13 marzo 2012

Nanni e Fausto

Il pensiero di Nanni Moretti sulla sciagurata scelta di Fausto Bertinotti di far cadere il Governo Prodi era già abbastanza noto prima dell'intervista rilasciata a Repubblica, in cui accusa il Subcomandante Fausto di "aver fatto perdere 10 anni all'Italia, sfiduciando Prodi".

Il regista di Ecce Bombo, in questo senso non dice cose innovative. Bertinotti gli dà del "saccente", i dietrologi si stanno esercitando a questionare circa il riformismo da parte dei detrattori della sinistra alternativa, esercizio molto caro al partito di Repubblica, molti ironizzano su Twitter (hastag #Nanni Moretti) sull'aria delle battute del filmaker guru della sinistra. Piovono accuse di disfattismo, élitarismo, tendenze radical chic mali antichi della gauche italiana al cachemire.

Scrive Massimiliano Gallo su Linkiesta: "Nei miei ricordi, invece, il buon Fausto “svendette” il partito nella composizione del secondo governo Prodi pur di conquistare l’ambita presidenza della Camera. E da lì, tra un’ospitata e un’inaugurazione - con al fianco l’inossidabile signora Lella - pose le basi per il naufragio della sinistra alle elezioni del 2008. Insomma, Bertinotti avrebbe fatto meglio ad abbozzare. La sua risposta, stizzita, denota che il regista ha colpito nel segno".

A chi scrive invece piace ricordare un aneddoto: all'epoca dei fatti all'Università si discuteva sull'eventualità di far cadere il governo per cercare equilibri più avanzati (una delle formule più amate dal parolaio rosso). Chi scrive aveva intuito che il Governo Prodi, con tutti i suoi limiti costituiva un'importante ancoraggio politico per un'esperienza di governo popolare che avesse espressioni progressiste all'interno. Un collega era di parere barricadero, oltranzista, amante della doppiezza di piazza e di governo, aderì convintamente alla linea di Rifondazione Comunista, fautrice della spaccatura mortifera, dando del conservatore a chi scrive. Oggi è parte integrante del Partito democratico, mentre chi scrive continua a dare ragione nel suo anonimato a Nanni, pur militando solo idealmente più a sinistra. La coerenza anche tra gli antiberlusconiani paga fino a un certo punto. Ci sono sempre esigenze di riposizionamento. Certo il fatto che si discuta di un fatto politicamente del secolo scorso (nell'epoca tecnocratica), dovrebbe fare riflettere sui ritardi storici della sinistra.

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