22 ottobre 2011

Carnefici, dittatori e sabba libico



Ha ragione Adriano Sofri su Repubblica: "L'odore della foto di gruppo è più forte dell'odore del sangue per il branco dei lupi. Non fanno il conto, in quel momento esaltante, esultante, dell'effetto che la scena farà più lontano, nel tempo o nello spazio. Il nemico giurato che ha ancora la forza di tirare su il braccio sinistro e pulirsi il sangue dal viso e guardarsi attonito la mano insanguinata e mostrarla anche a loro, sbigottito, come a dire "Guardate che cosa avete fatto" - pare che abbia detto cose simili, "Chi siete?", e "Perché lo fate?", istupidito dal corpo che cede e dalla vecchia abitudine a non capacitarsi.

Non esistono cadaveri vilipesi e martoriati che possano essere esposti a lungo a vantaggio dei giustizieri. C'è sempre un Cristo, un Hussein, nella memoria.....Per i ribelli terra terra, e per i grandi delle democrazie, il processo è ancora un lusso da donnette, o il peggiore degli imbarazzi".

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