19 dicembre 2010

Mario Congiusta ha vinto la sua battaglia di civiltà

"dal delitto di Gianluca Congiusta sono trascorsi 596 lunghi giorni
... FINALMENTE GIUSTIZIA!!
Gianluca dal Cielo veglia su chi Verità e Giustizia ha voluto".  Così il sito della Fondazione Gianluca Congiusta commenta la condanna all'ergastolo, inflitta dalla Corte d'Assise di Locri, nei confronti del boss Tommaso Costa, ritenuto il responsabile dell'omicidio del commerciante di Siderno, avvenuto il 25 maggio 2005 per essersi ribellato alla richiesta di estorsione del suocero. Condanna anche per Giuseppe Curciarello a 25 anni di reclusione.

Una giornata storica per la Calabria: hanno un volto gli assassini di Gianluca Congiusta, il giovane commerciante di Siderno ucciso il 25 maggio 2005. Dopo cinque anni arrivano le condanne di primo grado: ergastolo per Tommaso Costa e 25 anni a Giuseppe Curciarello. Questa è la sentenza letta oggi dal presidente Bruno Muscolo nell’aula del Tribunale di Locri - affollata da tanti amici di Gianluca e della sua famiglia che non resteranno mai soli - che ha accolto la richiesta del pm Antonio De Bernardo.

La sentenza del tribunale di Locri di stasera è una decisione necessaria per la famiglia di Gianluca, che premia la straordinaria battaglia di civiltà condotta dal padre Mario e dai suoi familiari in cinque anni difficili, spesso in solitudine, a chiedere di non dimenticare e di non spegnere la luce. Una sentenza che restituisce forza e vigore al movimento anti-‘ndrangheta, in questo momento difficile per il territorio calabrese, per le istituzioni, per la politica, per le forze sociali, per i cittadini.

Ma la sentenza di oggi a Locri è di straordinaria importanza per tutta la Calabria. Sono davvero troppe le morti dimenticate, che non hanno avuto verità dalla storia, che non hanno avuto giustizia nelle aule dei tribunali. Una vergogna – denunciano ancora una volta daSud e Stopndrangheta.it - che pesa come un macigno insopportabile sulla Calabria e che rappresenta una responsabilità gravissima per le classi dirigenti del Paese. Una situazione indegna: troppi familiari e troppi onesti in questi anni sono stati offesi e umiliati dallo Stato che li avrebbe dovuti tutelare, persino da troppi calabresi colpevolmente distratti o peggio complici. La sentenza di condanna per l’omicidio di Gianluca Congiusta può essere quindi la scossa necessaria e la scintilla che produce un nuovo inizio. Che restituisca finalmente dignità ai calabresi onesti. La serata di oggi dell’associazione daSud e di Stopndrangheta (a Roma, nello Spazio daSud, in via Gentile da Mogliano 170) assume un nuovo significato: saranno dedicati alla memoria di Gianluca Congiusta il concerto del cantautore Carmine Torchia e la festa di Natale. Nasce la serata “Gianluca Congiusta, ragazzo”. Un piccolo gesto per ricordare Gianluca, sottolineare l’importanza della sentenza e ribadire ancora una volta – come è stato fatto oggi in aula del tribunale a Locri e qui a Roma – che la famiglia di Gianluca non resterà mai sola.

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